All'
opposto di questo vi sono puritani, zeloti, egualitari,
fanatici religiosi, nazionalisti estremisti, e altri
attivisti esaltati che non avranno pace fino a quando non
costringeranno tutti a conformarsi ai loro utopistici schemi
collettivi. Per costoro la diversità è una minaccia all'
ordine, alla moralità, all' uguaglianza e all' unità. Non c'
è posto nel loro mondo per coloro che vogliono pensare o
vivere diversamente. La tolleranza, se non completamente
negata, non dovrebbe essere estesa che entro certi limiti i
quali, chiaramente, sono determinati e fatti rispettare
dalle autorità governative.
Qualcuno dirà che i
libertari nei fatti sono intolleranti contro i loro
oppositori ideologici, socialisti e nazionalisti per esempio,
e che rigettano tutti i punti di vista che divergono dall'
ideale libertario. Ma questa critica non regge. I libertari
non vogliono che a loro vengano imposti i valori e gli scopi
altrui, ma sono perfettamente decisi a permettere a tutti
quelli che condividono tali valori e scopi di ricercarli in
pace. In una società libera per esempio, i comunisti
potrebbero comprare una porzione di terra, instaurare una
comune, dividere tutti i loro beni in parti uguali, e
volontariamente devolvere il 98% del loro reddito personale
ad un governo locale che pianificherebbe le loro vite fino
ai più insignificanti dettagli. Potrebbero tentare di
mostrare al mondo quanto la vita possa essere realmente
beata in una società comunista ed invitare il resto del
mondo ad unirsi a loro – ma non costringerli a farlo. Questo
è ciò che differenza i libertari dai sostenitori di
ideologie collettiviste: questi ultimi finiscono sempre per
ricorrere alla forza e alla violenza per imporre le loro
vedute.
La tolleranza libertaria,
in effetti, dovrebbe essere estesa ad ognuno, inclusi gli
intolleranti, i mentalmente ristretti, i razzisti e i
bigotti, purchè rispettino i diritti degli altri ed usino
solo mezzi legittimi per ottenere i loro scopi. Per usare un
controverso esempio attuale, i libertari – a prescindere
dalla loro opinione personale sulla moralità dell'
omosessualità – evidentemente rifiuteranno ogni persecuzione
degli omosessuali e la discriminazione ufficiale di stato
sulla base di questa caratteristica. Ma sosteranno anche il
diritto di discriminare da parte di coloro che, per motivi
religiosi o altro, non vogliono associarsi con gli
omosessuali. La discriminazione privata, in altre parole la
scelta di non interagire con alcune persone, è una scelta
perfettamente legittima dell' uso del proprio corpo e della
propria proprietà che in alcun modo viola i diritti della
persona discriminata, che può recarsi altrove e interagire
con altri. Gli attivisti gay che vogliono costringere le
persone e le aziende ad accettarli, avere rapporti di lavoro
con loro, assumerli o persino sussidiarli non stanno
lottando per la libertà; stanno solo tentando di imporre i
loro valori a tutti, usando la coercizione statale.
4. Vedere il futuro dell'
umanità con ottimismo |
I libertari hanno fiducia nell' inventiva e nelle qualità
imprenditoriali degli esseri umani. Pensano che se lasciamo
le persone libere di agire nel proprio interesse al fine di
trovare soluzioni alle tante sfide ed ai problemi che devono
affrontare, e se esistono i giusti incentivi, la grande
maggioranza si comporterà in maniera produttiva e spesso
ingegnosa. Tutti i periodi storici che sono sfociati nel
progresso sono stati tali perché gli individui erano liberi
di realizzare i propri sogni ed appagare i propri desideri
senza eccessivi impedimenti. Quando osserviamo l'evoluzione
umana dalla rivoluzione agricola del Neolitico di circa
10.000 anni fa, troviamo che una caratteristica ricorrente è
l' abilità dei membri della nostra specie nell' inventare
nuovi modi di fare le cose e di abbattere gli ostacoli che
la natura e, deve essere detto, l' ignoranza e la stupidità
da parte di altri uomini, aveva posto.
Ciò non vuol dire che
disastri naturali o di altro tipo non accadano – abbiamo
visto abbastanza catastrofi politiche, economiche e militari
nel 20° secolo per pensare altrimenti. Vuol dire che
dovremmo avere fiducia nel fatto che le persone saranno in
grado di fronteggiare qualsivoglia tipo di sfida quando le
appropriate condizioni – ovvero una società libera in cui i
diritti di proprietà siano protetti – siano presenti. Il
capitalismo ha già grandemente migliorato la nostra vita e
la qualità delle nostre condizioni ambientali nel corso del
paio di secoli passati. Non c' è ragione per non aspettarsi
ulteriori prodigi nel futuro se le condizioni sono quelle
giuste.
A differenza dei
libertari, i reazionari di destra e di sinistra, i
misantropi e i pessimisti congeniti credono che più gli
esseri umani siano liberi, più sia probabile che essi
causino problemi e suscitino caos. Per questi, il progresso
che deriva dalla scelta e dall' iniziativa individuale è una
minaccia; la stagnazione – o comunque un tipo di progresso
misurato e controllato – è preferibile e deve essere imposta
dall' alto, perché il fragile equilibrio che ha permesso
alla civilizzazione di sopravvivere sino ad ora corre il
rischio di essere distrutto ad ogni innovazione.
Nuove tecnologie e
prodotti per i consumatori, nuove idee ed abitudini,
crescita economica troppo veloce: sono inevitabilmente viste
come minacce all' ordine sociale o alla sostenibilità della
vita sul nostro pianeta. Per questi pessimisti, c' è sempre
una catastrofe all' orizzonte, che sia il millenium bug (ve
la ricordate questa?), il riscaldamento globale, la
sovrappopolazione, l' esaurimento delle risorse naturali, i
SUV, le piante transgeniche, le tecnologie che eliminano il
lavoro, la globalizzazione, e quant' altro. Qualsiasi di
queste potrebbe far crollare la civilizzazione, il che è
ragione sufficiente per fermare ogni tipo di sperimentazione
e tornare indietro allo stile di vita semplice e più "naturale"
dei nostri antenati. Certamente, in questa prospettiva, i
giudici di quale sia il cambiamento accettabile, coloro che
hanno il mandato di porre termine alle innovazioni
incontrollabili, reprimere gli innovatori e prevenire
catastrofi annunciate dal verificarsi, in breve i garanti
della nostra sopravvivenza, sono sempre le élite che
controllano l' apparato statale.
5. Mirare ad un costante
miglioramento nel lungo termine piuttosto che alla
perfezione immediata |
I libertari concepiscono la vita come un' ininterrotta serie
di sfide e adattamenti in un mondo che è in perpetuo
cambiamento. Essi non credono che sia possibile raggiungere
uno stato di utopia, vivere in un mondo perfetto, come la
società senza classi di Marx, dove tutti sarebbero uguali e
tutti i bisogni e desideri potrebbero essere appagati senza
conflitto. Anche in una società fondata sui principi
libertari, ci saranno sempre cambiamenti e problemi,
conflitti e catastrofi; la differenza maggiore sarebbe che
gli individui saranno meglio equipaggiati per affrontarli e
lo farebbero in maniera più armonica.
I libertari dunque
possono essere descritti in generale come realisti e
pragmatici nel modo in cui affrontano le sfide della vita.
Sono riconciliati con il mondo per com' è, e nonostante
certamente vogliano assistere al cambiamento in meglio, non
sono costantemente in uno stato di avvilimento per il fatto
che viviamo in un mondo imperfetto in cui troviamo ignoranza,
povertà, inquinamento, e vari altri tipi di situazioni
deplorevoli. Credono che solo i frutti a lungo termine dello
sforzo, apprendimento e della creatività individuali –
purchè il contesto politico permetta che fioriscano – ci
renderà capaci di fare del mondo un posto migliore in cui
vivere. Non esistono rimedi immediati, né soluzioni magiche
che risolverebbero ogni cosa istantaneamente.
Per coloro alienati dalla
vita, ciascun' ora del giorno è al contrario una fonte
costante di sofferenza psicologica. La loro intera visione
del mondo è dominata dal senso di turbamento alla vista
delle sue imperfezioni. Sono sistematicamente intenti al
sollevamento delle coscienze, ed il loro obiettivo è quello
di provare preoccupazione per tutti i gruppi di persone
svantaggiate (e, spesso, anche di piante ed animali), di cui
possono apprendere. Essi odiano ammettere che non esistono
soluzioni immediate per tutti i problemi dell' universo.
Come sentiamo continuamente da tali attivisti, la situazione
è "inaccettabile" e dobbiamo "intervenire senza ritardi".
Costoro deplorano ciò che
vedono come l'"indifferenza verso il mondo che soffre" da
parte di coloro che non si sentono interessati, che si
preoccupano più delle proprie vite o non vogliono essere
coinvolti nelle stesse cause. Nonostante pretendano di avere
una prospettiva di lungo termine sui problemi e di
preoccuparsi delle prossime generazioni e del futuro del
pianeta, tutte le loro proposte giungono a questa o quella
soluzione veloce, concentrate sullo stato e sul suo potere
di costringere tutti a seguire la loro guida. Per questi,
solo qualche forma di sconvolgimento politico, sociale od
economico potrebbe rendere il mondo giusto e portare
progresso – e accidentalmente anche liberarli da questo
insopportabile peso psicologico.
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Per concludere, quelle
sopra sono impostazioni psicologiche e filosofiche
essenziali per chi desidera vivere in accordo all' ideale
libertario, anche se quest' ideale è lontano dall' essere
realizzato a livello politico. Argomenti teoretici più
complessi sul funzionamento dell' economia di mercato o
della logica dell' espansione statale certamente restano
cruciali nei dibattiti politici ed economici; tuttavia non
avranno mai grande impatto su un gran numero di persone che
non vogliono essere seccate (a ragione!) dalla politica e a
cui importa poco di questi dibattiti, quanto il sentimento
intuitivo che uno può vivere saggiamente e moralmente quando
segue questi principi libertari generali.
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